NEWS DAL MONDO DELLA MEDICINA

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Re: NEWS DAL MONDO DELLA MEDICINA

#81 Messaggio da leggere da desertstorm » sabato 10 luglio 2010, 11:57

Infatti :))

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Re: NEWS DAL MONDO DELLA MEDICINA

#82 Messaggio da leggere da desertstorm » martedì 13 luglio 2010, 19:16

news n° 47

Gli anticorpi VRC01, VRC02, VRC03 contrastano il 91% dei ceppi Hiv

GLI ANTICORPI, PRESENTI NEL SANGUE DEI MALATI DI AIDS POTRANNO COSTITUIRE UNA NUOVA ARMA E OFFRIRE NUOVI SPUNTI DI RICERCA


Sono stati identificati tre nuovi anticorpi che riescono a neutralizzare fino al 91% dei ceppi di Hiv: la scoperta, pubblicata questa settimana su Science da un gruppo di ricerca guidato da Xueling Wu dell'Istituto Nazionale della Sanità (Nih) degli Stati Uniti, potrebbe, secondo gli autori, aiutare a sviluppare efficaci vaccini contro il virus, nonché nuove cure per combattere l'Aids.

I tre anticorpi, chiamati VRC01, VRC02, VRC03, non hanno tutti la stessa efficacia: solo i primi due riescono a contrastare il 91% dei ceppi di Hiv-1, mentre il terzo ne contrasta il 57%. Tutti e tre sono stati isolati nel sangue di una persona infettata dal virus ma secondo i ricercatori sono presenti in quello di molti altri pazienti. Il segreto dell'efficacia dei due anticorpi più potenti, VRC01 e VRC02, è in un nuovo dispositivo molecolare usato da queste due proteine.

Analizzando la struttura dell'anticorpo VRC01 mentre era legata al virus, un altro gruppo di ricerca coordinato da Tongqing Zhou sempre del Nih ha anche scoperto che l'anticorpo riesce a neutralizzare il 91% dei ceppi di Hiv perché attacca un'area del virus comune a tutti questi ceppi.



"Queste scoperte rappresentano importanti passi in avanti per la ricerca e ci aiuteranno ad accelerare gli studi per prevenire l'Hiv su scala globale" ha osservato Anthony Fauci, direttore dell'Istituto di allergie e malattie infettive del Nih. "Inoltre - ha aggiunto - la tecnica usata dai ricercatori per identificare questi nuovi anticorpi costituisce una nuova strategia che potrebbe essere applicata per la progettazione di vaccini per molte altre malattie infettive".

"Si tratta di una scoperta importante – spiega il professor Fernando Aiuti, docente di Medicina interna e professore emerito della Sapienza Università di Roma – perché sono stati identificati tre nuovi anticorpi: questo studio è la conseguenza di una ricerca sul virus dell'Hiv che va avanti da 15 anni. Ma da qui a parlare di vaccino la strada è lunga".

Aiuti spiega che un conto è parlare di blocco neutrale e un altro è parlare di guarigione. Il fatto che il virus possa essere bloccato in vitro non significa che poi si riesca a trovare un vaccino. "E poi, anche se fosse – continua – ci vorrebbe 1 anno per prepararlo, 2 per testarlo sugli animali e 3 per testarlo sull'uomo: insomma, non se ne parla prima di un 5-6 anni". Il professore precisa che purtroppo questo molte persone non lo sanno ("il 22% degli italiani crede che il vaccino esista già: è per questo che molti non si proteggono più") e che è quindi opportuno non diffondere false speranze.

"Senza contare – conclude – che questi anticorpi potrebbero non sopravvivere, una volta iniettati, all'interno delle mucose vaginali o del sangue. Si tratta di fattori che vanno ancora tutti verificati". Resta però il fatto che questi tre anticorpi hanno effettivamente la capacità di colpire le varianti comuni ad alcuni ceppi virali dell'Hiv, che sono in tutto cinque, e questa secondo l'esperto è senz'altro una buona notizia.

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Re: NEWS DAL MONDO DELLA MEDICINA

#83 Messaggio da leggere da desertstorm » giovedì 15 luglio 2010, 7:35

news n° 48

Tumori solidi, un nuovo gene protagonista

INDIVIDUATO LA FUNZIONE DI FANCD2, COINVOLTO NELLA RIPARAZIONE DEL DNA, LA CUI MUTAZIONE È RESPONSABILE DELLA TUMORIGENESI.


Lo studio di malattie genetiche rare può portare a chiarire meccanismi molecolari alla base di numerose patologie, tra cui l'insorgenza di tumori e di infertilità. Lo conferma una ricerca sull'anemia del Fanconi, condotta dai ricercatori dell'Istituto di genetica e biofisica del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli (Igb-Cnr) e pubblicata sulla prestigiosa rivista Molecular Cell, chiarendo la funzione di un gene (il gene FANCD2), che risulta mutato in questa patologia.

Lo studio ha evidenziato come, in caso di danneggiamento del DNA, la scelta del corretto meccanismo di riparazione giochi un ruolo chiave nel determinare il destino di una cellula. "FANCD2 è un gene che risulta mutato nell'anemia del Fanconi, una complessa e rara malattia genetica che presenta una varietà di sintomi, tra cui la predisposizione a sviluppare tumori solidi, anemia ed infertilità: tutti aspetti ascrivibili a difetti nella riparazione dei danni al DNA", spiega Antonio Baldini, direttore dell'Igb-Cnr.



"Con questo studio abbiamo evidenziato che la funzione primaria del gene FANCD2 nelle cellule del corpo è soprattutto quella di tenere inattiva la 'giunzione non omologa delle estremità dei cromosomi', un meccanismo di riparazione molto efficiente ma poco accurato", prosegue il ricercatore. "In caso contrario, cioè se il gene non funziona e la cellula adotta il meccanismo di replicazione 'sbagliato', si ottengono anomalie cromosomiche e ipersensibilità ad agenti genotossici che sono la causa della predisposizione allo sviluppo di tumori solidi".

Questa scoperta riguardante l'azione del gene FANCD2 non è però rilevante solo per i malati di anemia del Fanconi, che presenta frequenza di 1–5 casi ogni 1.000.000 di nati e che in Italia con il 50% dei casi è concentrata in Campania, ma per lo studio dei tumori solidi in generale. "Nella trasformazione neoplastica si accumulano un alto numero di mutazioni in numerosi geni, alcune delle quali sono causa, altre conseguenza della malattia", sottolinea Adriana La Volpe, coordinatrice dello studio. "Le sindromi ereditarie di predisposizione al cancro come l'anemia del Fanconi, sono molto importanti per noi ricercatori per capirne le cause, permettendoci di discriminare tra mutazioni in geni 'piloti' del tumore e in geni 'passeggeri', le prime causa e le seconde conseguenza dell'insorgenza".

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Re: NEWS DAL MONDO DELLA MEDICINA

#84 Messaggio da leggere da desertstorm » venerdì 16 luglio 2010, 19:54

news n° 49

Approvata mozione a favore dello screening mammografico

PERMETTERÀ UNA MAGGIORE UNIFORMITÀ A LIVELLO NAZIONALE, PERMETTENDO DIAGNOSI PRECOCE E RIDUZIONE DEL RISCHIO DI MORTALITÀ DA TUMORE AL SENO


l Parlamento ha approvato all'unanimità la mozione fortemente voluta dall'Associazione Salute Donna onlus che da anni, con la campagna "Breast Friends for life", è impegnata nella diffusione dell'informazione sul tumore al seno e sulla sensibilizzazione delle donne circa l'importanza della diagnosi precoce.

La mozione impegna il Governo a considerare il tumore al seno una patologia sociale ed il contrasto della malattia una priorità per la salute pubblica, a monitorare con attenzione e continuità l'andamento dei programmi di screening mammografico su tutto il territorio nazionale e a premiare le Regioni che evidenzino maggiore efficacia ed efficienza nella realizzazione di programmi di diagnosi precoce del tumore al seno. Il Governo, inoltre, si impegna ad accelerare l'iter del ddl per l'istituzione dei registri tumori ed a predisporre un progetto nazionale per la prevenzione e la diagnosi precoce, coinvolgendo i medici di famiglia ed i servizi territoriali.

"Salute Donna è orgogliosa del successo ottenuto con l'approvazione all'unanimità della mozione da parte del Parlamento perché è il frutto del lavoro e dell'impegno che sono stati profusi in questi anni e perché è la dimostrazione che davanti ad un argomento importante come la lotta al tumore al seno non esistono schieramenti politici" – afferma Annamaria Mancuso, Presidente di Salute Donna onlus.

"L'approvazione della mozione rappresenta solo un primo obiettivo raggiunto grazie anche all'Onorevole Carlucci, prima firmataria della mozione" – prosegue Mancuso – "ora i traguardi futuri sono connessi all'attuazione in tutte le Regioni d'Italia di programmi di screening effettivamente efficaci ed efficienti, per consentire a tutte le donne italiane le stesse possibilità di prevenire ed eventualmente affrontare in tempo la malattia".

La fotografia dei programmi di screening per il tumore della mammella in Italia è stata purtroppo fino a questo momento in bianco e nero: permane infatti un forte squilibrio fra il Nord ed il Centro da un lato ed il Sud e le Isole dall'altro; mentre nelle prime due macroaree siamo vicini ad un'estensione tra il 70% e l'82% delle donne invitate ad effettuare i controlli, nelle regioni meridionali e insulari tale indicatore supera di poco il 27%.

Lo screening mammografico rappresenta invece una risorsa strategica per la diagnosi precoce e la riduzione del rischio di mortalità per questa malattia e Salute Donna si è battuta per far si che questo diritto venisse garantito a tutte le donne tra i 50 e i 69 anni, come prevedono i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), istituiti nel 2001 dal Governo per garantire l'equità dell'assistenza sanitaria. Un programma di screening non si esaurisce però in un atto isolato, ovvero nel test mammografico. È piuttosto un percorso complesso dove intervengono diverse professionalità, la cui preparazione e formazione è fondamentale per incrementare il tasso di identificazione di tumori precoci e ridurre quello dei richiami ad effettuare il secondo test.

Prima firmataria della mozione l'Onorevole Gabriella Carlucci, Vice Presidente della Commissione Parlamentare per l'Infanzia e l'Adolescenza, che ha fortemente sostenuto l'Associazione Salute Donna onlus e l'iniziativa. "Dal cancro alla mammella oggi si può guarire se il male viene scoperto in tempo ed è per questo che la diagnosi precoce è determinante" – afferma Carlucci – "da questo punto di vista le Regioni, titolari dei fondi per la prevenzione stanziati dal Governo, devono fare di più perché, nel 2007, a fronte di 7.400.000 donne potenzialmente interessate allo screening biennale, solo 2.200.000 sono state effettivamente sollecitate ad effettuare la mammografia".

Il cancro al seno, il tumore femminile più diffuso, fa registrare ogni anno circa 38.000 nuovi casi, di cui il 30% prima dei 50 anni, il 45% fra 50 e 70 ed il 25% dopo i 70 anni, che si aggiungono alle oltre 450.000 donne che attualmente convivono con la malattia, classificandolo come una vera e propria "malattia sociale". L'incidenza è infatti in crescita: una donna su otto è destinata a sviluppare questa neoplasia.

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Re: NEWS DAL MONDO DELLA MEDICINA

#85 Messaggio da leggere da desertstorm » domenica 18 luglio 2010, 22:55

news n° 50

Acido ialuronico e plasticità sinaptica neuronale

RICONOSCIUTO IL RUOLO DELL'ACIDO IALURONICO NELLA REGOLAZIONE DELLA PLASTICITÀ SINAPTICA DELLA MEMORIA A BREVE E LUNGO TERMINE



Il Dipartimento di Neuroscienze e Neurotecnologie dell'Istituto Italiano di Tecnologia è autore di un importante studio pubblicato su Neuron, la più autorevole rivista internazionale di Neuroscienze, "The extracellular matrix molecule hyaluronic acid regulates hyppocampal synaptic plasticity by modulating postsynaptic L- type Ca2+ channels". Il lavoro, pubblicato dal prof. Alexander Dityatev, Senior Researcher presso il dipartimento di Neuroscience and Brain Technologies dell'Istituto Italiano di Tecnologia, è stato realizzato grazie ad un'importante collaborazione internazionale dell'Istituto con alcune tra le maggiori strutture mondiali dedicate alla ricerca in campo neurologico, quali l'University College of London, l'Università di Amburgo, la University of Washington, e la Rutgers University.
I risultati di questo studio dimostrano il ruolo fondamentale dell'Acido Ialuronico (HA), il componente primario della Matrice Extracellulare che circonda le cellule dando loro supporto strutturale, nella regolazione della plasticità sinaptica dell'Ippocampo, la porzione del cervello dedicata alla memoria.


La plasticità sinaptica, cioè la capacità del cervello di adattarsi agli stimoli provenienti dall'ambiente esterno, è alla base della memoria a breve e lungo termine, e avviene attraverso la capacità delle connessioni neuronali di adattarsi in risposta al tipo di stimolo ricevuto. I ricercatori coinvolti hanno scoperto che, rimuovendo l'Acido Ialuronico dalla Matrice Extracellulare, risultano compromessi sia la plasticità sinaptica, sia la memoria a lungo termine.
Questo, in quanto l'eliminazione di HA riduce l'attività dei canali per il calcio di tipo L presenti sui neuroni diminuendo l'ingresso degli ioni calcio all'interno di queste cellule, passaggio necessario all'attivazione del processo della plasticità sinaptica.
In base a questa scoperta, è plausibile pensare che un eccesso dell'Acido Ialuronico nella Matrice Extracellulare possa aumentare l'attività del canali del calcio, scatenando delle forme patologiche di plasticità. Infatti, la Malattia di Alzheimer, l'Epilessia e la Sclerosi Multipla sono patologie in cui si verifica un aumento della quantità dell'Acido Ialuronico presente nel Sistema Nervoso.
"Questo studio rappresenta un passo avanti importante nello studio di patologie gravi, croniche e altamente invalidanti, in quanto non esistono cure efficaci per chi ne è affetto. – afferma il prof. Alexander Dityatev – E, proprio per la complessità di queste malattie, si sta rivelando molto utile partire dalla comprensione dei meccanismi molecolari sottesi ad esse. Questo studio propone un meccanismo che mette in relazione alterazioni della matrice extracellulare con difetti della memoria. Ma non solo, quello che è risultato fondamentale è anche la creazione di gruppi di studio ampi e provenienti da diversi paesi, che hanno dato prova di una grande capacità di collaborazione, per raggiungere dei risultati così importanti ".

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Re: NEWS DAL MONDO DELLA MEDICINA

#86 Messaggio da leggere da desertstorm » mercoledì 21 luglio 2010, 7:48

news n° 51

La commissione europea da libertà sulle coltivazioni Ogm

SE UNO STATO È CONTRO L'USO DI OGM, PUÒ FARLO SENZA ANDARE INCONTRO AD INFRAZIONI


Più libertà ai paesi membri per quanto riguarda le coltivazioni Ogm. E' la decisione a cui è arrivata la Commissione europea riunitasi per decidere sul controverso tema degli organismi geneticamente modificati. In poche parole ognuno faccia come gli pare, il che vuol dire che se un paese è contrario, può decidere in casa propria di evitare le piantine transgeniche senza rendere conto a Bruxelles. In poche parole la proposta del commissario Ue alla Salute John Dalli non fa altro che recepire le indicazioni venute lo scorso febbraio dal presidente Josè Manuel Barroso e dare carta bianca ai paesi europei per vietare al proprio interno la coltivazione di prodotti geneticamente modificati. Di conseguenza nel momento in cui il Parlamento nazionale Italiano o le singole regioni decidono per un "no", non ci sono infrazioni europee cui si rischia di andare incontro. Una decisione, quella europea, che soddisfa chi è contrario in nome della tutela ambientale, ma che al contempo lascia amarezza a chi si dichiara a favore.

Una risposta "finalmente chiara all'annoso problema degli Ogm in agricoltura" per la Confederazione italiana agricoltori-Cia. "Un atteggiamento che dimostra buonsenso, grande sensibilità nei confronti dei cittadini europei e pieno rispetto della sovranità nazionale", dichiara in una nota il presidente della Confederazione Giuseppe Politi. Si tratta di "un fatto estremamente positivo che - aggiunge - il governo comunitario non abbia voluto imporre la coltura del biotech in Europa e, invece, abbia voluto riconoscere, l'autonomia dei singoli stati" in nome della "libera scelta dei cittadini". Un quadro legislativo comunitario che secondo la Confagricoltura finirà invece "per aumentare la confusione, creando disparità di trattamento tra gli agricoltori dei vari Stati membri e disorientando i consumatori". L'organizzazione degli imprenditori agricoli esprime insoddisfazione per la decisione della Commissione Ue di delegare agli Stati membri l'autorizzazione o meno alle coltivazioni biotech. "Non ci è piaciuto l'atteggiamento pilatesco della Commissione che se ne lava le mani e non decide su un tema su cui andava fatta chiarezza", commento l'organizzazione. "Attendevamo da Bruxelles soluzioni univoche per tutti gli Stati membri e un riconoscimento al ruolo della ricerca scientifica che deve essere alla base delle decisioni politiche. Gli Stati membri invece potranno decidere sull'onda delle emotività e delle strumentalizzazioni". Alla fine, secondo Confagricoltura, "si è acuito il 'paradosso degli Ogm' che li vuole importati dall'estero ma non coltivati, come avviene oggi in Italia e in Europa"

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Re: NEWS DAL MONDO DELLA MEDICINA

#87 Messaggio da leggere da desertstorm » mercoledì 21 luglio 2010, 7:50

Voi cosa ne pensate: favorevoli o contrari agli OGM?

Io CONTRARIO!

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Re: NEWS DAL MONDO DELLA MEDICINA

#88 Messaggio da leggere da jpm » mercoledì 21 luglio 2010, 18:23

Guarda che senza muori di fame, non esistono alimenti liberi da OGM!
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Re: NEWS DAL MONDO DELLA MEDICINA

#89 Messaggio da leggere da desertstorm » mercoledì 21 luglio 2010, 20:11

mmmmm cosa intendi dire :neutral:

L'80 % di quello che mangio proviene dal mio orto e frutteto per il resto non credo di mangiare prodotti Ogm. :)) :)) :))

Ti prego fammi un esempio forse con la vecchiaia alle porte, non ho afferrato cosa intendi dire :) :)

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Re: NEWS DAL MONDO DELLA MEDICINA

#90 Messaggio da leggere da jpm » mercoledì 21 luglio 2010, 21:09

Tutti gli organismi viventi che si riproducono sessualmente sono geneticamente modificati, la natura lo fa da centinaia di milioni di anni, altrimenti saremmo tutti cloni dei nostri genitori.
L'uomo ha accelerato il processo 15.000 anni fa quando ha cominciato a coltivare le piante più idonee, e addomesticare gli animali.
Alla fine del '800 si è proceduto in modo più scientifico, con un'accurata e meccanica selezione, e negli anni '70 è cominciata l'era dell'ingegneria genetica.
Mi dici tu che differenza c'è fra aspettare che una mucca diventi produttiva il doppio, il selezionare un incrocio tra un'arancio e un pompelmo, e la migrazione assistita da uno scienziato dei geni di una specie nell'altra?
Solo il fatto di farlo in cinque minuti invece che in diecimila anni, anche se il risultato è lo stesso, lo fa diventare odioso?
La moda "OGM-Free" è il solito business creato sulla paura e la credulità della gente.
Mi viene in mente un episodio accadutomi pochi anni fa, invitato ad una festa di compleanno mi viene servito una zuppa di farro.
Mi dicono: mangia, è sano, naturale, fa molto bene!
Ma come? Dico io, il farro si è estinto all'epoca dei Romani, come fa ad essere in tavola davanti a me?
Hai colto il paradosso?
Pensi davvero di non avere un brevetto nel tuo orto?
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Re: NEWS DAL MONDO DELLA MEDICINA

#91 Messaggio da leggere da desertstorm » mercoledì 21 luglio 2010, 21:42

Capisco osa intendi.
Ma io dico che è sempre bene porre un freno alla mente dei genetisti. (E invece la commissione europea ha fatto Ponzio Pilato)
La tua osservazione è giusta ma, premesso che come mi hai fatto osservare, gli ogm esistono da molto, liberalizzare in modo totale la modificazione genetica di un alimento potrebbe, e dico potrebbe, condurre l'uomo a realizzare dei potenziali veleni. Credo !

Cosa ne pensi ?

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Re: NEWS DAL MONDO DELLA MEDICINA

#92 Messaggio da leggere da jpm » mercoledì 21 luglio 2010, 22:20

In questo sono totalmente d'accordo!
Non può essere permesso, per esempio, che venga immesso sul mercato un melone che sviluppa cianuro quando viene digerito.
Ma se ci pensi, i laboratori cercano il prodotto migliore e non il contrario: il grano che non viene attaccato dai parassiti, la patata che non diventa rancida, vogliono fare soldi, mica una strage!
E poi, gli OGM "moderni" sono nati per sfamare i popoli del terzo mondo con alimenti più nutritivi, il fatto che non siano riusciti completamente nell'intento non deve renderli cattivi.
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Re: NEWS DAL MONDO DELLA MEDICINA

#93 Messaggio da leggere da desertstorm » mercoledì 21 luglio 2010, 22:36

No no, quale strage ...... :)
Preciso comunque che quando ho scritto: "condurre l'uomo a realizzare dei potenziali veleni" intendo sempre in modo del tutto involontario, incontrollato ed incontrollabile, sostanzialmente è questo che mi spaventa.

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Re: NEWS DAL MONDO DELLA MEDICINA

#94 Messaggio da leggere da desertstorm » giovedì 22 luglio 2010, 21:23

news n° 52

Scoperta la cellula responsabile del melanoma

SONO IDENTIFICATE DALLA MOLECOLA CD271 A LIVELLO DELLA MEMBRANA, MANCANO INVECE DELLE PROTEINE TYR, MART E MAGE CHE SONO COMUNE BERSAGLI TERAPEUTICI ANTI-MELANOMA


Scoperta finalmente la 'cellula zero' del più micidiale cancro alla pelle, il melanoma.
Resa nota sulla rivista Nature, l'importante scoperta potrebbe spiegare perchè le cure oggi in uso contro questo tumore non funzionano bene e portare a nuove terapie più efficaci.
Le tanto a lungo cercate cellule staminali che danno inizio a questo tumore sono diverse dalle altre cellule tumorali e quindi non possono essere attaccate dai farmaci utilizzati contro il melanoma, spiegano Alexander Boiko e Irving Weissman della Stanford University School of Medicine in California.
Negli ultimi anni sono state scoperte le 'cellule zero' di molti tipi di tumori: sono cellule staminali che, pur costituendo la parte minoritaria del tumore, ne causano la crescita perchè si riproducono dando continuamente vita a nuove cellule malate. Così anche quando i farmaci annientano la massa tumorale, queste staminali ne vanificano l'efficacia formando un nuovo tumore, spesso più cattivo del primo.


Per il melanoma finora queste cellule zero mancavano all'appello ma i ricercatori Usa le hanno identificate riconoscendole per un loro tratto distintivo: portano in superficie una "bandierina molecolare", la molecola CD271.
Trapiantando alcune di queste cellule in topolini, infatti, gli animali si ammalano di melanoma.
Le cellule zero che portano l'etichetta CD271 mancano invece, del tutto o in parte, delle etichette molecolari TYR, MART e MAGE che sono i più comuni bersagli terapeutici di farmaci anti-melanoma oggi in uso. Ecco perchè questi farmaci non ce la fanno ad eradicare la malattia: non riescono a colpire il cancro alla radice perchè le staminali sono immuni ad essi. Ma grazie a questa scoperta decisiva nuovi farmaci potranno essere sviluppati.

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Re: NEWS DAL MONDO DELLA MEDICINA

#95 Messaggio da leggere da enzolin » venerdì 23 luglio 2010, 22:59

In relazione al discorso OGM, credo che non ci sia la totale buona fede in chi li propone: credo che uno dei rischi maggiori sia che ti propongano degli organismi che possono crescere bene solo in abbinamento a determinati prodotti chimici artificiali specifici che ti vendono.

Un altro grande rischio é la sparizione di tante specie meno produttive ma con caratteristiche particolari. Come il vecchio albero di pere del mio orto... sono dure come il legno.. le puoi mangiare solo dopo averle bollite... erano usatissime una volta in quanto si conservano per tantissimo tempo.
E ci ho fatto una composta era davvero deliziosa.

A parte che in alcuni casi la selezione naturale abbia già prodotto degli esemplari eccezionali in quanto resistenza alle malattie. Prugne, cachi, nespoli, lamponi, more.... non devi farci niente e a volte la qualità dei frutti é davvero eccellente.

Poi vabbé é verissimo che le cose sono selezionatissime attraverso gli incroci, (tipo i pomodori s.marzano, i portainnesti per le vigne ecc....) e sono sempre incroci fatti fra cose compatibili perlopiù piante della stessa specie però é anche accaduto che per far crescere le fragole nel nord europa abbiano provato ad innestarci dei geni diversi (del salmone mi pare) e a chi le mangiava gli venivano delle belle conseguenze.

Certo non bisogna essere oscurantisti ma anche fidarsi del "buon senso", a mio avviso, non é una cosa saggia.

Per quanto riguarda il cosiddetto terzo mondo non credo che per il suo sviluppo il fornire più cibo sia la miglior strada perseguibile; ci vogliano di pari passo l'istruzione, la sanità.. sennò é solo questione di quantià e non di qualità.

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Re: NEWS DAL MONDO DELLA MEDICINA

#96 Messaggio da leggere da desertstorm » sabato 24 luglio 2010, 8:37

enzolin ha scritto:...............A parte che in alcuni casi la selezione naturale........
Ecco, parliamo di selezione naturale e non di artifizio dell'uomo.

Io sono convinto che noi facciamo parte di uno schema evolutivo (divino direbbe qualcuno) e l'uomo ne fa naturalmente parte, solo che nei milioni di anni, da quando esiste la vita su questo mondo solo l'essere umano ha sempre voluto avere la presunzione di voler giocare a fare Dio.
C'è poco da fare visto come si sta evolvendo il mondo ed i ritmi e i modi con cui lo stiamo facendo (specie in alcuni campi) sono sempre più convinto che non giungeremo a nulla di buono. Se esiste qualcosa o qualcuno al di sopra di noi (perche qualcosa ci deve essere) sono convinto che è questo qualcosa o qualcuno che c'ha dato l'input affinche potessimo arrivare fin dove siamo ora.
Ora sta a noi porci dei limiti se non vogliamo essere artefici della nostra disfatta. E forse al punto in cui ci traviamo abbiamo ancora la possibilità di salvare questo mondo. Mondo che vive (sopravvive) grazie a degli equilibri naturali delicatissimi. E molti sanno cosa succede quando questi eqilibri saltano o escono appena un po fuori dai binari.

Avete ascoltato la notizia di quei circa 500 pinguini che si sono riversati morti sulle coste del brasile? Sapete cosa è stato detto? Che il loro stomaco era vuoto! SONO MORTI DI FAME! E sapete perchè? Perche i gamberi di cui si nutrivano durante il loro viaggio di migrazione si sono spostati dalla loro naturale zona, per via delle correnti del golfo che sono mutate in seguito alla catastrofe del pozzo di petrolio, provocata dall'uomo!

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Re: NEWS DAL MONDO DELLA MEDICINA

#97 Messaggio da leggere da enzolin » sabato 24 luglio 2010, 20:20

eh ... sono cose che fanno male ...

tuttavia una volta che si scopre qualcosa di nuovo diventa pressoché impossibile non farne uso ...

cmq in relazione all'umanità e alle scelte da essa adottate spero solo che prevalga la schiera dei "sensibili" nei confronti dei cannibali .... anche qui é una questione di equilibri

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Re: NEWS DAL MONDO DELLA MEDICINA

#98 Messaggio da leggere da desertstorm » domenica 25 luglio 2010, 13:26

news n° 53

Vaccinarsi con un cerotto

A POSTO DELLE INIEZIONI, UN CEROTTO CON MICROAGHI RIESCE AD INDURRE UNA MEMORIA IMMUNITARIA MAGGIORE


Addio all'ago nel vaccino contro l'influenza, al suo posto arriva un piccolo cerotto. Fino ad ora il 'super cerotto' è stato testato dai ricercatori dell'Emory University di Atlanta e del Georgia Institute of Technology solo sui topi. Pare che questo nuovo strumento sia in grado di indurre una memoria immunitaria più sostenuta. Si tratta di un cerotto con 100 microaghi, di soli 0,65 millimetri di lunghezza, sulla sua superficie.
Nessuna fastidiosa iniezione, ma questo nuovo metodo indolore che rilascia il principio attivo nella cute. Non ci sarebbe nemmeno bisogno di andare dal medico per vaccinarsi. Il cerotto, dopo avere svolto la sua funzione si lava via, senza fastidiosi strappi. Il costo del cerotto, che non dovrebbe superare il millimetro quadrato di superficie non dovrebbe superare quello dell'iniezione. Una volta raccolti i fondi il nuovo cerotto è pronto ad essere testato sull'uomo

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Re: NEWS DAL MONDO DELLA MEDICINA

#99 Messaggio da leggere da desertstorm » martedì 27 luglio 2010, 18:58

news n° 54

Una nuova speranza per i milioni di persone affette da retinite pigmentosa

RIATTIVATE ALCUNE CELLULE FOTOSENSIBILI, I CONI, DI PAZIENTI AFFETTI DA RETINITE PIGMENTOSA, UNA DEGENERAZIONE DELLA RETINA


Alcuni scienziati finanziati dall'UE sono riusciti a risvegliare coni visivi inattivi, un traguardo che potrebbe aiutare a salvare milioni di persone dal diventare ciechi. I coni inattivi, che normalmente rimangono nell'occhio anche dopo che è sopravvenuta la cecità, sono stati riattivati con successo da un team internazionale di scienziati sotto la guida dell'Istituto Friedrich Miescher in Svizzera e dell'Institut de la vision in Francia. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science.

Lo studio è stato in parte finanziato da due progetti dell'UE: RETICIRC ("Circuit specific approaches to retinal diseases"), finanziato con 2,25 milioni di euro nell'ambito del tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° PQ) e NEURAL CIRCUIT ("Combining genetic, physiological and viral tracing methods to understand the structure and function of neural circuits"), sovvenzionato con un Contributo di eccellenza Marie Curie nell'ambito del Sesto programma quadro (6° PQ).

Oltre 2 milioni di persone in tutto il mondo soffrono di un gruppo di malattie molto vario denominato retinite pigmentosa.

La retinite pigmentosa è una forma ereditaria di degenerazione della retina, caratterizzata da una progressiva perdita della vista che porta alla cecità.

La malattia colpisce i fotorecettori, cellule che trasformano la luce in impulsi. Questi impulsi vengono elaborati dalla retina e inviati al cervello attraverso fibre nervose.

Ci sono due tipi di fotorecettori: bastoncelli e coni. I bastoncelli ci permettono di vedere di notte. Con l'avanzare della malattia, i bastoncelli sono i primi a essere colpiti e, alla fine, distrutti. I coni sono responsabili della percezione dei colori e dell'alta acuità visiva durante il giorno. Sono i secondi organi a essere colpiti dalla malattia ma, al contrario dei bastoncelli, i coni rimangono nell'organismo anche quando smettono di funzionare.

Anche se non possono più rispondere agli stimoli luminosi, i coni mantengono comunque alcune proprietà elettriche e legami con alcuni neuroni della retina che mandano informazioni visive al cervello. Fino ad ora non era chiaro se questi coni fossero accessibili per gli interventi terapeutici.

Il dott. Botond Roska dell'Istituto Friedrich Miescher e il suo team di neurobiologi hanno sperimentato una terapia genetica usando alorodopsina archeobatterica, una proteina fotosensibile che recupera la funzionalità delle cellule coni danneggiate. Il loro studio ha mostrato che la rete di cellule esistente era in grado di riprodurre molte delle complicate funzioni che trasformano la luce in un segnale neuronale. Secondo il team, le cellule inattive rappresentano un'importante via per l'intervento terapeutico in quelle malattie nelle quali si perde la funzione dei fotorecettori.

"Crediamo di aver trovato un metodo terapeutico valido che potrebbe in definitiva contribuire a far scendere il numero di pazienti di retinite pigmentosa," ha detto il dott. Roska. Ha aggiunto che il team sta attualmente esaminando i pazienti per selezionare quelli che potrebbero trarre maggior beneficio dalla nuova terapia

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Re: NEWS DAL MONDO DELLA MEDICINA

#100 Messaggio da leggere da desertstorm » giovedì 29 luglio 2010, 22:32

news n° 55

Nuove regole per facilitare la donazione di organi

LO SCOPO DELLA NUOVA DIRETTIVA DELL'UE È QUELLO DI AUMENTARE LE PROBABILITÀ DI UN PAZIENTE DI RICEVERE UN NUOVO ORGANO


L'UE ha adottato una nuova legislazione destinata a migliorare la vita delle persone in attesa di un trapianto d'organi. Negli ultimi 50 anni, migliaia di persone in tutto il mondo hanno avuto una seconda possibilità grazie ai progressi delle tecniche mediche di trapianto.

La richiesta di donatori di organi però supera di gran lunga l'offerta e attualmente circa 56.000 pazienti nell'UE si trovano sulle liste d'attesa per un trapianto e 12 persone al giorno muoiono mentre aspettano un nuovo organo.

Lo scopo della nuova direttiva dell'UE è quello di aumentare le probabilità di un paziente di ricevere un nuovo organo (specialmente nei casi in cui è prevista una compatibilità rara) e di migliorare la sicurezza dei trapianti nell'UE.

Le misure della direttiva volte a migliorare le probabilità di ricevere un organo comprendono l'introduzione di condizioni di qualità e sicurezza; la raccolta standardizzata delle caratteristiche dell'organo; la costituzione di un meccanismo per la trasmissione delle informazioni e la creazione di un meccanismo per gli scambi internazionali degli organi per assicurare la tracciabilità degli organi e la segnalazione di avvenimenti negativi gravi.

La direttiva dovrebbe anche fornire ai pazienti che si sottopongono a un trapianto un maggior grado di protezione.

In questo senso, la legislazione prevede che gli Stati Membri stabiliscano sistemi di qualità e sicurezza per monitorare le attività; costituiscano un sistema di tracciabilità degli organi che assicuri l'anonimato di donatore e paziente e prendano provvedimenti per raccogliere informazioni sugli "avvenimenti negativi gravi" riguardanti il reperimento, l'esame e il trasporto degli organi.

Inoltre gli Stati Membri devono organizzare un sistema per autorizzare il reperimento di organi e programmi di trapianto basati su criteri comuni di qualità e sicurezza. Con questo sistema gli operatori pubblici e sanitari disporrebbero di una lista completa di centri autorizzati in tutta l'UE.

Infine gli Stati Membri hanno l'obbligo di assicurare che tutte le donazioni di organi siano gratuite e volontarie. Gli stati hanno due anni per applicare le nuove regole.

La nuova legislazione è stata adottata qualche settimana dopo la pubblicazione di un nuovo sondaggio Eurobarometro sulla donazione e il trapianto di organi. I risultati preoccupanti del sondaggio suggeriscono che la disponibilità degli europei di donare i propri organi o di acconsentire alla donazione degli organi di un parente deceduto si stia stabilizzando.

Secondo Eurobarometro, il 55% degli intervistati ha detto di essere disposto a donare i propri organi dopo la morte; nel sondaggio del 2006 questo valore corrispondeva al 56%. Oltre un quarto (27%) sono contrari all'idea di donare i propri organi. Appena più della metà (53%) hanno risposto che sarebbero disposti ad acconsentire alla donazione degli organi di un familiare.

C'è molta differenza tra uno stato e l'altro, i livelli più alti di disponibilità a donare gli organi si sono registrati in Svezia (83%), Malta (77%) e Belgio e Finlandia (entrambi 72%). Secondo il sondaggio, c'è una forte correlazione tra il fatto che si discuta la donazione con i membri della propria famiglia e la disponibilità a donare.

"Non è strano allora che quando i livelli di discussione si sono stabilizzati tra il 2006 e il 2009, anche la disponibilità ad acconsentire alla donazione dei propri organi si sia stabilizzata," conclude la relazione.

Altri fattori che influenzano la disponibilità a donare comprendono il livello di istruzione, l'età (le persone al di sopra dei 55 anni di età sembrano meno propense a donare) e le ristrettezze economiche.

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